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Yoga Retreat Sardegna - Diario 20 maggio 2019

Cagliari, ore 7 e 30. Il primo gruppo di viaggiatori atterra all'aeroporto di Cagliari. Un leggero vento di maestrale e una pioggerellina tenue danno loro il benvenuto. Tra gli elementi che compongono la prakriti, l'energia materiale di tutte le cose, quindi anche della Sardegna stessa, l'aria e l'acqua sono stati dunque i primi a manifestarsi in tutta la loro bellezza. E noi ci sentiamo grati per il primo dono che questa terra ha deciso di offrirci.

Nell'attesa che i restanti membri del gruppo arrivino in aeroporto dalle loro città di provenienza, sparse in tutta Italia, adoperiamo con saggezza il tempo a nostra disposizione leggendo le massime di Canakya Pandita.

Un piccolo ritardo nel tragitto che dall'aeroporto conduce al traghetto per l'Isola di San Pietro ci offre l'occasione di assaporare il rasa della compagnia degli amici.

All’ombra di un pino antico, il cui tronco è stato modellato dal ripetuto passaggio di numerosi venti, immersi nella fragranza terrea e fresca al contempo delle sue fronde, ci immergiamo in un gioioso bhajan collettivo. Il canto ha il potere di connetterci, come sempre accade, alla natura profonda della nostra anima.Oggiha anche la capacità di rinsaldare le amicizie di lunga data e stringerne di nuove. Il sole tiepido del pomeriggio fa il resto.

Il viaggio è davvero cominciato.

Dopo la traversata in traghetto, approdiamo all'Isola di San Pietro. Un breve tragitto in auto e siamo al Resort "Mezzaluna". Dopo pranzo, prendiamo un sentiero che si addentra nella macchia mediterranea e, tra ginepri, cisti selvatici in fiore, rosmarini marittimi e cespugli di elicriso profumato, raggiungiamo un piccolo spiazzo di forma circolare che fungerà da prima tappa delle nostre riflessioni e meditazioni quotidiane.

Nel più autentico spirito dello yoga, il gruppo è già unito e coeso, perché percepiamo un intento comune: quello di fare esperienza di questa terra straordinaria, addentrandoci nel territorio inesplorato del sacro, per fare luce sugli aspetti ancora ignoti della nostra essenza immortale.

I cinque elementi, terra, acqua, fuoco, aria ed etere, ci osservano pazienti. Ci sarà tempo per gustare il piacere della reciproca compagnia.