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Diario del giorno 3 - Viaggio dell'Anima "Ritiro di Yoga a Maratea"

Siamo al terzo giorno, il cielo anche oggi è azzurro e ci garantisce una giornata luminosa. Ci incamminiamo salendo il monte Minerva per deviare a metà percorso lungo il sentiero degli eremiti che porta verso la chiesa degli ulivi, un tempo antico eremo dei monaci erranti. Ci fermiamo nella scalinata in pietra antistante e ci dedichiamo alle riflessioni scaturite dalla lettura del libro “Pensiero Azione e Destino “ con cui stiamo affrontando questo ritiro di Yoga.

In questo contesto il tempo sembra dilatarsi fino a far sperimentare raggi di luce che ricongiungono ad una percezione superiore, quasi ad aprire la porta di accesso del sé interiore. Il prato, in questo aprile radioso, è ricco di colori cangianti, brillanti, tra il giallo, il viola ed il bicolore degli asfodelo, rigogliosi di vita. Il silenzio rotto dalle voci della natura, sembra aiutare la riflessione e il discernimento di quel che arriva sul piano razionale prima, emozionale dopo, spirituale poi.

Successivamente scendiamo per il sentiero che si trova all’interno del bosco dei Carpini, un affascinante discesa sul lato nord-ovest del monte, percorso considerato mistico dalla tradizione locale, per la storia che lo caratterizza e collega ad un passato peregrinante di monaci oranti. Arriviamo così al paese di Maratea, un piccolo centro storico dove ancora in questa stagione la presenza turistica è assente, le vie sono silenziose, riempite solo di pace e quiete paesana, colorata da dolci canti di spensieratezza in arrivo da un vecchio balcone che nella via del centro viene intonata da qualche massaia intenta nelle attività quotidiane.

Da ieri abbiamo iniziato il lavoro di approfondimento delle questioni che hanno rilevanza per la vita spirituale, concetti a volte non facili ma sempre stimolanti e arricchenti, e così le giornate si riempiono di un tempo speciale, affine al senso dell’infinito che pare agganciarsi ai valori universali con cui stiamo facendo vibrare desideri, aspirazioni e pensieri. A pomeriggio inoltrato la pratica Yoga ci distende, rilassa e affranca, anche grazie al contatto del corpo con il tepore della pavimentazione della grande terrazza, calore che si alterna alle carezze di aria fresca, accompagnata da un sole presente e gentile. Tutto si presenta in armonia, l’ambiente, il contesto, la natura e la pratica, come in quei dipinti dove rappresentazione e cornice si sposano in un insieme di bellezza armonica, che esprime arte. Come spiega la Bhagavad-gita lo Yoga è l’arte di agire, e noi con l’esperienza di questo retreat abbiamo la fortuna di agire nella modalità prospettata dalla Gita.