Vrindavana- Agra- Jaipur - Diario del 28 agosto 2012
Oggi pomeriggio siamo usciti per l’ultima tappa del soggiorno ad Agra. Ci siamo recati al tempio di Radhe e Krishna per il saluto alle Divinità prima della partenza. Arriviamo con i rickshaw nel vicoletto stretto che porta all’accesso del piccolo tempio attraverso una corte alla cui sinistra si intravedono le classi di una scuola elementare.
Ci sediamo in cerchio nella veranda mattonellata di poche decine di metri quadrati per ascoltare la lezione sul sistema socio spirituale tradizionale della cultura vedica (varnashramadharma) e i suoi quattro stadi di emancipazione dharma, artha, kama e moksha. Attraverso le domande dei partecipanti si coglie l’occasione di contestualizzare nel qui ed ora quei principi di valore universale, che ieri come oggi possono essere la base di una più evoluta prospettiva di vita utile ad una più armoniosa convivenza sociale e che possa riportare a vivere i valori della grande spiritualità anche nel nostro occidente.
Sono quasi le sei ed i nostri tassisti sono pronti per riportarci in Hotel, tuttavia decidiamo di offrire un ultimo canto spirituale con harmonium e cembali per salutare le Divinità. L’energia che si sprigiona avvolge le semplici case circostanti e alcuni locali si siedono per cantare assieme a noi. Altri, incuriositi, si affacciano dalla corte attratti dai canti e così sempre più persone si aggiungono al nostro canto. Sono momenti unici, con decine di bambini che iniziano a ballare al centro del nostro gruppo, mano nella mano con i nostri partecipanti, roteando in girotondi di felicità.
Un gruppo di devote locali in abiti tradizionali con i loro strumenti ed i loro balli devozionali arrivano di lì a poco ed anche i tassisti, ormai non più curanti del tempo trascorso in attesa, condividono con noi questa festa nel segno dell’amore e della gioia. Un'esperienza davvero indimenticabile.