Diario del Viaggio dell'Anima in Sardegna dal 20 al 27 maggio 2023
Giorno 1 - Acqua
L'elemento che protegge e assiste ci accoglie, quasi a voler benedire l'esperienza alle porte, al nostro arrivo a Santa Teresa. Una sottile pioggerellina innaffia la meravigliosa cornice di macchia mediterranea e azzurro che si staglia davanti ai nostri occhi.
Il mare è calmo e pare protetto dal plumbeo luminoso delle nuvole nel cielo. Al mattino un mare calmo protetto da un cielo grigio ma luminoso fa da sfondo all'incontro introduttivo, che ha luogo all'interno dell'hotel. I primi semi del tema Karma e Reincarnazione, ispirato al libro omonimo di Marco Ferrini, mantengono il filo conduttore dell'acqua.
Chi sceglierebbe di tuffarsi in acque torbide e agitate piuttosto che in acque limpide e calme?
Chi preferirebbe lasciarsi inghiottire da una mente preda delle emozioni piuttosto che imparare a gestirle con distacco mantenendo uno stato di serena quiete?
Con questi interrogativi contempliamo il mare che avvolge l'isola di Municca, sovrastato dalla testa di una monaca disvelata nelle forme della roccia che contempla, con sguardo severo ma privo di giudizio, le acque agitate delle Bocche di Bonifacio.
La sua testa di granito, in un sorprendentemente stabile equilibrio, si staglia dal lato di uno specchio di mare calmo, grazie al vento di levante che oggi spira tirato su questa lingua di terra. Ecco che, quindi, chi vive una vita ritirata dagli eccessi mondani, non troppo attratto dai vortici mentali, è facilitato nell'osservare i meccanismi che portano, con gli attaccamenti, all'insoddisfazione.
Dopo la passeggiata di ritorno, ci rilassiamo con una sessione di Yoga a pochi metri dal mare, per sciogliere le tensioni muscolari e rilassare corpo e mente attraverso l'ascolto del respiro.
Giorno 2 - I semi karmici
Fin dalle prime ore del mattino si capisce che oggi sarà una giornata di sole. La meditazione si svolge lungo la scogliera che si affaccia sulla suggestiva insenatura di Santa Separata. Gli scogli levigati dal vento e le rocce dalle forme inimmaginabili sono ancora celati dal buio delle 5. Di li a poco le figure di questo incantevole angolo di mondo prenderanno forma visibile agli occhi dei meditanti, che cullati dal canto del mare sono qui riuniti.
Giorno 3 - I samskara
Entriamo nel vivo di questo ritiro Yoga incontrandoci all'alba per la meditazione: il mare è calmo, impercettibilmente increspato dal grecale. La nostra pratica continua con la consueta lezione pratica del mattino, nella quale ci dedichiamo al risveglio del corpo omaggiando il sole con una sequenza di asana tradizionali.
Oggi è una giornata speciale. È prevista la visita alla valle della luna, un luogo energeticamente potente, conosciuto in tutto il mondo. È una vera e propria cornice lunare quella che fa da sfondo alle riflessioni sui semi karmici: le rocce imponenti e maestose, scolpite da secoli di maestrale, sostanziano quei samskara che si depositano nell'inconscio e condizionano le azioni, modellando il carattere proprio come il vento fa con la pietra. L'incanto del luogo si manifesta in tutto il suo splendore, per questo giunta l'ora del rientro dobbiamo lasciarlo a malincuore.
Nel pomeriggio ci incontriamo a bordo piscina per una lezione di pratica Yoga dedicata alle posture di torsione, che portano i nomi degli antichi rishi della tradizione. Gradualmente entriamo nel flusso delle asana, lasciandoci illuminare da un sole caldo e piacevole e cullare dal suono gentile e delicato delle onde sotto di noi.
Giorno 4
In questo viaggio stiamo apprendendo che il karma non ancora attivato può essere modificato attraverso una vita rispettosa dei principi della Bhakti. A simili principi si ispiravano gli antichi nuragici, di cui oggi scopriamo la civiltà secondo le più recenti e accreditate teorie. Esplorando le tecniche di costruzione di questa civiltà millenaria, contemporanea all'inizio del Kali Yuga, visitiamo il sito archeologico di Lu Brandali, a circa mezz’ora di cammino dal nostro hotel.
È una sorpresa per molti di noi scoprire che gli scavi di questo sito dal grande potenziale proseguono e gradualmente, mentre nuove capanne vengono portate alla luce, in attesa dei necessari finanziamenti si spera quanto prima di veder tornare alla luce anche il nuraghe centrale oggi sommerso da una collina. I nuragici, proprio come gli Yogi, conducevano un'esistenza intrisa di spiritualità, con il nuraghe-tempio al centro della loro vita quotidiana. Bronzetti con mudra e offerte del pane, avanzate tecniche costruttive, uso di pietre ciclopiche, cura dei dettagli e sapiente impiego delle risorse sono solo alcuni dei punti che sostengono la tesi del nuraghe quale centro di culto di riferimento della vita nuragica.
Nel complesso abbiamo modo di ammirare, seduti nello spazio antistante l'esedra, una tomba dei giganti perfettamente conservata: riflettiamo grazie ad essa del passaggio cruciale tra la vita e la morte del corpo fisico, nel quale tutte le registrazioni inconsce (samskara) emergono in un modo più o meno potente a seconda della virtù sviluppata durante l'esistenza terrena. Consumiamo con gioia un pasto in una radura all'ombra dei lecci, per poi rientrare al nostro albergo. Nel pomeriggio condividiamo alcune riflessioni sulla filosofia dello Yoga, dalle quali emerge l'importanza della capacità di adattamento anche alle condizioni più avverse e le diverse tipologie di karma leggendo dal capitolo del testo di Marco Ferrini.
Questo concetto viene rafforzato con la pratica Yoga serale nella quale attraverso un profondo rilassamento con il respiro consapevole sedimentiamo gli importanti concetti elaborati fino ad oggi.