Haridwar Rishikesh Himalaya - Diario 14 settembre 2018
QUALE QUALITà PER UN TERAPEUTA? LA PUREZZA
Oggi la giornata è stata davvero intensa! Abbiamo iniziato con una lezione “interna”, tra di noi, alle ore 09:30 - naturalmente al mattino presto abbiamo partecipato al programma spirituale nel Tempio, come tutte le mattine. Sentivamo il bisogno di condividere in un’atmosfera più raccolta quanto avvenuto in questi giorni, recuperare le motivazioni di questo viaggio, centrarci sull’obiettivo, proseguire con rinnovata attitudine di ricerca. Così è stato.
Ci siamo recati presso il Tempio all’aperto situato dentro al Campus e dedicato a Mahakala (Il Signore Shiva); abbiamo trovato una posizione confortevole e graziosa in un angolo sui gradini che circondano il Tempio, per non disturbare gli spiritualisti che qui si raccolgono per ricevere le benedizioni del Signore. Abbiamo recitato i nostri mantra introduttivi e quindi condiviso riflessioni semplici, che arrivano dal cuore. Ci siamo così predisposti alla lezione del mattino, svolta dal Prof. Karpoor, counselor e psicologo, esperto in Ayurveda e Bhagavad-Gita. È stata una lezione molto interessante sul concetto di diagnosi Ayurveda, che si è poi conclusa descrivendo le qualità essenziali che deve avere un buon operatore. In particolare, tra le tante, le qualità fondamentali che si dovrebbero sviluppare sono l’amore incondizionato, lo spirito di servizio privo di motivazione egoica, la compassione, la capacità comunicativa e l'empatia. Devo dire che per me è stato molto appagante sentire degli Insegnamenti che sono completamente in linea con quello che divulghiamo all’interno dei nostri Corsi formativi, ed in particolare, per quello che riguarda la mia responsabilità, nell’ambito del Corso di formazione in Counseling. Nel pomeriggio abbiamo parlato di Chitiksa, i fondamenti dei trattamenti. Una lezione introduttiva ed allo stesso tempo di ispirazione, svolta da una professoressa, molto umile, gentile, lieta. Nella pausa tra la prima e la seconda lezione ha desiderato mostrarmi cosa porta sempre con sé nella sua borsa: una copia in Hindi della Bhagavad-gita, testo fondamentale della tradizione Yoga, copia dalla quale non si distacca mai. Ogni volta che ne ha la possibilità estrae il prezioso volume dalla sua borsa e legge degli shloka (versi), per ispirazione e crescita spirituale. La sua è stata una lezione fondamentale per ciò che riguarda l’attitudine che dovrebbe avere lo spiritualista ed ancora una volta è stata ribadita l’importanza della purezza mentale e fisica come base imprescindibile nell’ambito della relazione di aiuto, che sia essa medica, psicologica o relazionale-spirituale. Insegnamenti semplici, diretti, che non lasciano spazi ad interpretazioni, che definiscono chiaramente qual è il percorso che dovrebbe seguire un essere umano, che dire una persona che sceglie di essere di aiuto agli altri. Infatti, come può una persona aiutare gli altri se non ha imparato a conoscere e trasformare le proprie dinamiche interiori per accedere alla sua natura spirituale?
Andrea Boni