Kerala-Orissa-Uttar Pradesh - Diario 12 febbraio 2020
Oggi mercoledì 12 febbraio iniziamo la giornata come di consuetudine, la meditazione e l’incontro con le riflessioni sul tema della meditazione. Questa mattina ci intratteniamo sull’attributo dell’anima chiamato cit, ovvero la capacità di conoscere e di prendere consapevolezza di ciò che può essere percepito.
Sondiamo l’attributo cit e il suo campo di applicazione nella esperienza del mondo esteriore e in quella del mondo interiore attraverso la pratica di meditazione.
Ci arrichiamo dunque attraverso l’analisi e il confronto su questo tema e ricordiamo come gli Alvar, superbi e profondi intuitori nel rapporto con il divino, siano stati in grado di vevere con consapevolezza questo attibuto, orientandolo in modo appagante ed edificante sul piano spirituale. Per loro infatti la funzione del sapere era poi diventata consapevolezza espressa in modo sublime negli inni.
Al mattino partiamo per Trivananthapuram, in visita al tempio di Padmanabhaswami la divinità del Vishnu nella sua espansione conosciuta come GarbodakashaiVishnu. In questo sacro luogo l’ingresso interno per la visita alla Divinità è dato come accesso solo agli indu, e quindi sostiamo fuori all’ombra di un albero per conoscerne la storia e il significato.
Ci intratteniamo ripercorrendo la cosmogonia vedica, con la spiegazione degli Hari Dhama e dei Devi Dhama, ovvero dei mondi spirituali e dei mondi materiali.
Secondo la tradizione questo è un antico luogo di pellegrinaggio dove anche Balarama è venuto a portare i suoi omaggi. Citazioni si trovano nelle Ithiasa e nei Purana, in particolar modo nello Shrimad Bhagavatam e in dieci strofe di Nammalvar.
Il nostro essere presenti viene notato dai fedeli del posto e anche dai responsabili della sicurezza che ci informano della possibilità di accedere attraverso un particolare documento.
Ci proviamo ma la procedura risulta complessa e non possibile nell’immediato e quindi dobbiamo rinunciare.
Non siamo particolarmente dispiaciuti in quanto l’essere stati presenti ha fatto si che fossimo comunque giunti allo kshetra, cioè il luogo sacro che esiste indipendentemente dalle mura del tempio.
Sulla strada del ritorno ci fermiamo in un ristorante "pure vegetarian" del posto.
Dopo pranzo rientriamo in hotel.
Nel pomeriggio alcuni di noi si rigenerano con la vista superba della natura, la compagnia dell’oceano che terzo e limpido schiumeggia rigoglioso, delle sue acque calde e della brezza che accarezza la pella scaldata dal sole indiano. Una festa di colori e di vita con uccelli che volteggiano curiosi sopra le notre teste.
Siamo ormai arrivati alla sera e ci ritroviamo nello spazio yoga alle ore 18:00 per la lezione sul metodo Yoga con Amore.
Siamo giunti anche oggi al termine della giornata. La cena nella terrazza fronte mare ci allieta la conclusione, è il momento di ripercorrere gli episodi della giornata, le esperienze condivise insieme, la gioia di ritrovarsi in una esperienza voluta e cercata con intensità.