Diario del giorno 2 - Viaggio dell'Anima "Ritiro di Yoga a Maratea"
Alle 5 del mattino iniziamo la giornata con la meditazione sui Santi Nomi. La luce dorata del Sole nascente illumina la statua del Redentore che, finalmente si mostra alla vista, stagliandosi su un cielo terso e luminoso.
La lezione di Yoga delle 7 ci permette di fare esperienza dell’energia potente e benefica che scaturisce dall’armonizzazione consapevole di movimento e respiro, attenzione direzionata e presenza nell’ascolto, tramite sequenze ripetute di carana e asana.
Dopo una piacevole colazione, ci attrezziamo per il trekking, per poi avviarci in direzione del Cristo. Immersi nella macchia mediterranea in fiore, percorriamo un assolato sentiero roccioso verso la Grotta dell’Angelo, un luogo spirituale di ascesi e raccoglimento, in cui campeggia un bellissimo affresco dell’VIII secolo d.C. Qui riflettiamo sul fatto che le società più avanzate, come ad esempio quella degli Enotri, o come quelle mitiche dell’Arcadia, siano sempre state quelle che, storicamente, hanno collocato al primo posto i valori della collaborazione e dell’uguaglianza, con la condivisione dei diritti e dei doveri, senza permettere ai pochi di prevalere sui molti, senza orientarsi verso la prevaricazione sull’altro, per sostituirlo, per far valere la propria personalità egoica. Questo ci ricorda la struttura delle ombrellifere, infiorescenze composte da più fiori disposti in modo tale che nessuno di essi riceva più luce a scapito degli altri, ma tutti collaborino al rigoglio generale.
Giungiamo poi alla Basilica di San Biagio, il patrono di Maratea. Al suo interno, il presbiterio custodisce una cappella con le reliquie del santo. In passato, dalle colonne marmoree di questo luogo ha stillato miracolosamente la manna. Un evento extra-ordinario che non si ripete da tempo, forse perché, come si dice da queste parti, i giovani non hanno più devozione.
Nel pomeriggio, ci rechiamo a visitare la misteriosa Grotta dell’Eremita, una testimonianza di rara bellezza della spiritualità rupestre che caratterizza questi luoghi, da millenni. Terminiamo il cammino visitando un autentico gioiello del mare, la Spiaggia nera. Qui riflettiamo, leggendo alcuni capitoli del libro “Pensiero, Azione e Destino”, sul potere di vikalpa, la facoltà immaginativa che permette, a chi la sappia gestire come uno strumento per un fine spirituale, di entrare in relazione comunicativa con Dio, tramite forme e colori essenziali che solo l’occhio interno di vidya è in grado di cogliere. Esperienze anche queste extra-ordinarie,che necessitano di essere coltivate in direzione evolutiva, per mantenere sempre viva la cifra costante della felicità essenziale attingibile nel metaspazio del cuore, il luogo in cui divienepossibile percepire il Divino e lasciarsene affascinare.
Al ritorno in albergo, una rilassante sessione di Yoga, con posture a terra, pratiche di marma e pranayama, ci accompagna con gentilezza alla cena e al riposo serale.