Da Rishikesh a Badrinath risalendo l'Alakananda - Diario 4-5 ottobre 2019
Ci svegliamo al mattino presto per fare colazione ammirando le cime dei monti Himalayani Nara e Narayana ricoperti di neve. La partenza con i fuoristrada viene allietata da una simpatica negoziazione tra i membri del gruppo e i venditori ambulanti di coperte e scialli tradizionali. Questa mattina non sappiamo se la strada sia agibile ma confidiamo in un timido sole e nelle previsioni che ci sono giunte da fonti ufficiose. Giunti nel tratto della frana che ci ha bloccati due giorni prima, dopo una breve attesa riceviamo il via libera per il passaggio: ciò ci dona una grande gioia in quanto possiamo proseguirlo secondo i piani prestabiliti. Le ore in auto vengono trascorse tra scambi di riflessioni, bhajan e spuntini. Giungiamo nel tardo pomeriggio presso lo stesso albergo che ci ha ospitati all’andata a Rudraprayag. È ormai sera e ci riuniamo a cena prima di andare a riposare.
Il mattino seguente dopo la meditazione e una rigenerante pratica di yoga con vista sull’Alakananda riprendiamo la via per la nostra destinazione del giorno: Rishikesh. Anche questo viaggio si presenta costellato di sorprese. Ad ogni curva ci stupiamo della potenza della natura e della nostra finitezza osservando come monti imponenti apparentemente stabili possano franare in modo così impressionante. Un paio di frane di maggiori entità ci impediscono di procedere, per cui siamo costretti ad attendere che la strada venga riaperta. Nonostante questo, ci sentiamo sicuri poiché il nostro equipaggio è esperto e attrezzato nel gestire queste situazioni, e le auto messe a nostra disposizione sono quelle più idonee per questo tipo di viaggi. Prima di arrivare a Rishikesh abbiamo la grande fortuna di poter visitare uno dei luoghi più spirituali dell’India: la grotta di Vasishtha, un importante saggio citato nei testi della tradizione vedica come il Ramayana. In questa grotta Vasishta si ritirò per lunghi anni in silenziosa meditazione. L’atmosfera spirituale del posto è potente e induce subito in tutti noi un profondo stato di ascolto. Prima di entrare nella grotta ascoltiamo la storia di Vasishtha accanto ad un imponente albero baniano le cui radici si ergono verso l’alto formando stupefacenti forme geometriche. Serpeggia nel gruppo una certa emozione addentrandosi in questa caverna in cui migliaia di pellegrini si sono recati nel corso del tempo per riconnettersi al divino. Assaporiamo i pochi minuti a disposizione in una meditazione profonda e nel più assoluto silenzio e buio. Questa esperienza si rivela indimenticabile per ciascuno di noi poiché abbiamo l’opportunità di cogliere l’importanza della connessione con il sé rispetto all’attaccamento al modo materiale. Alla chiusura della grotta riprendiamo le auto e in serata raggiungiamo il nostro albergo sul Gange a Rishikesh terminando con un’ottima cena