Kerala-Orissa-Uttar Pradesh - Diario 20 febbraio 2020
Siamo giunti all’ultimo giorno di permanenza a Jagannath Puri.
La meditazione e le riflessioni che aprono la nostra giornata sono l’ultimo incontro mattutino di questa parte del viaggio, domani partiremo prestissimo in direzione di Bhubaneshvar e non potremo ripetere questa esperienza.
Le scimmiette arrivano a salutarci ancora una volta al sorgere del sole, con le prime luci dell’alba. Sono tranquille, quasi amichevoli, si sono abituate alla nostra presenza. In India la convivenza tra uomini e animali è ben radicata nei geni di entrambi, a volte è solo la frenesia del caotico traffico e della spregiudicatezza dei guidatori che crea una frattura in questa convivenza pacifica con qualche incidente anche mortale.
Generalmente la sensibilità degli uomini alla sofferenza animale è comunque molto sviluppata, emblematica è stata la scena che abbiamo visto ieri a pochi passi dal nostro hotel di una mucca in fin di vita - ormai accasciata sul fianco e tante mosche che imperavano nella bocca e nel naso - che era stata protetta da due ombrelli aperti ed e adagiati sul suo fianco per farle ombra in questo momento traumatico e sofferente.
Poi l’ambulanza che solo in India si può immaginare di trovare, con disegnata la figura di un cane e di una mucca. Infatti questa ambulanza è un servizio riservato proprio a loro, gli abitanti della strada a quattro zampe.
Questa mattina, per il nostro viaggio dell’anima, ci rechiamo a Siddha Bakula, il luogo dove Caitanya Mahaprabhu aveva organizzato il soggiorno e la dimora di Haridas Thakura. Questo è considerato un luogo speciale per il sol fatto che qui Caitanya Mahaprabhu ha spiegato lo Yuga Dharma al suo devoto Haridas. Qui hanno soggiornato i due grandi santi della Bhakti vaishnava, Rupa Gosvami e Sanatana Gosvami quando venivano da Vrindavana a trovare il loro Signore.
Il nome Siddha Bakula deriva da un albero di bakula che è parte e storia stessa del posto. Il Signore Caitanya per amore del suo discepolo Haridas, volle soddisfare il suo desiderio di vedere il chakra del tempio di Jagannath durante il canto dei Nomi divini offrendogli l’ombra necessaria. Prese così uno stecco del Signore Jagannath e lo piantò, immediatamente crebbe fino a diventare subito un albero. Questo è considerato uno dei prodigi più famosi del Signore Caitanya.
Il bakula è considerato dunque un albero sacro e le sue glorie sono descritte anche nei purana dove viene considerata una pianta del paradiso. Descrizioni nel Mahabharata e nel Ramayana lo mettono in relazione a Krishna perché amava suonare il suo flauto proprio all'ombra del bakula e indossava delle ghirlande dei suoi fiori. Leggiamo un racconto bellissimo di quello che Haridas disse al Nawab del tempo dimostrando una vera apertura mentale ed una vera marcia per la pace. Ci fermiamo e andiamo a pranzo. Alle ore 16:00 ci ritroviamo in spiaggia per un bhajan finale.
Domani mattina sveglia alle ore 4:30. Si parte presto per la volta di Vrindavana.